Storie di successo: Virginia Pedrini

Intervista a Virginia Pedrini, un vero e proprio vulcano di idee, con la passione per il design, l’arte, ma soprattutto lo sketching su carta.

Giovane, creativa e curiosa, Virginia é un vero e proprio vulcano di idee. Le piace il design, l’arte, ma soprattutto lo sketching su carta. É da li che parte ogni suo progetto creativo.

1. Qual è il tuo primo approccio a un progetto creativo?

La parola fondamentale è flusso. Dopo aver focalizzato l’obiettivo parte il viaggio, un viaggio che mi vede seduta, sdraiata, a terra, non importa, ma sempre davanti a un foglio e con in mano un lapis.

Butto giù tutto quello che mi viene in mente rispetto all’obiettivo, anche divagando, perché sono estremamente convinta che “da cosa nasca cosa” e seguendo le linee mentali che si rincorrono possano uscire cose interessanti.

Dopo questo primo imprescindibile processo c’è la scelta e il conseguente labor limae, quindi l’esecuzione vera e propria fino ad arrivare al risultato finale.

2. Stage agli Uffizi: ruolo e attività giornaliere

Qui agli Uffizi svolgo il ruolo di Social Media Content Creator, gestisco e creo contenuti per il profilo TikTok del museo. La sfida di ogni giorno è quella di mantenersi aggiornati sui trend del momento e trovare il modo di cavalcarne l’onda creando contenuti che possano comunicare l’identità delle Gallerie.

Quindi passo la maggior parte del tempo a fare ricerca, poi giro e monto i video, che passano in rassegna al direttore, il quale approva o meno il lavoro. Per fare questo, oltre al bagaglio tecnico che il Modartech mi ha fornito, è quindi fondamentale la creatività e la passione per l’arte, che mi è stata d’aiuto per la produzione di video inerenti alle opere presenti in collezione.

3. In merito a questa nuova esperienza, raccontaci le difficoltà che incontri e cosa invece ti viene naturale fare.

Entrando in una realtà prestigiosa a livello internazionale come quella degli Uffizi la difficoltà è sicuramente quella di entrare nel meccanismo di questa grande macchina. Non sempre le cose vanno come ci si aspetta e spesso i metodi teorici vengono bypassati da metodi più pratici.

Ogni giorno ce n’è una, come si dice, e tra incontri, nuove mostre, allestimenti e presentazioni ho arricchito anche il mio bagaglio di cultura personale, una valigia a cui sono affezionata e che cerco di riempire ogni giorno con stimoli sempre nuovi, nonché elemento fondamentale per il mio lavoro.

Un’opportunità unica, della quale sono particolarmente grata, è quella di poter girare liberamente per le sale del museo, soprattutto durante il giorno di chiusura, in cerca dell’ispirazione per i video, una cosa che non avrei mai pensato di poter fare.

4. Com’è stato il primo impatto con il mondo del lavoro?

Ero super gasata, non vedevo l’ora, avevo già fatto altre esperienze nel campo, ma mettere piede in una realtà come quella degli Uffizi era sicuramente un’altra cosa, soprattutto perché in questa esperienza si uniscono il mio lavoro e la mia passione: comunicazione e arte, cosa che vorrei mantenere e sviluppare maggiormente anche in futuro.

5. Dopo il diploma, perché hai scelto Modartech?

Dopo il diploma sono andata alla ricerca della mia strada, non è stato immediato ma correggendo il tiro e centrando un po’ la mia persona (per quanto sia possibile a quest’età) sono arrivata a questo punto.

Sostanzialmente ho scoperto Modartech grazie a un mio caro amico, è stato lui a dirmi “perché non provi con la comunicazione? Secondo me sei portata” e la mia risposta è stata “perché no”.

Avendo fatto il liceo linguistico, non avevo un background in linea con la grafica e tutto ciò che riguarda il design della comunicazione, quindi mi sono letteralmente buttata a occhi chiusi, un azzardo di cui non mi pento, anzi.

Per maggiori informazioni sul corso triennale di Fashion Design invia una mail a orientamento@modartech.com o contattaci direttamente al numero 0587 58458.