Professione Cool Hunter: la parola a Veronica Solivellas

Ideatrice di uno dei più completi Quaderni di Tendenze per la creazione delle calzature a livello internazionale.

Ideatrice di uno dei più completi Quaderni di Tendenze per la creazione delle calzature a livello internazionale.

Veronica Solivellas  partner dell’Istituto Modartech

Veronica Solivellas  realizza uno dei più completi e attendibili Quaderni di Tendenze e proposte progettuali per la creazione e produzione delle calzature a livello internazionale.

Di seguito l’intervista realizzata da Istituto Modartech.

1. Come si arriva ad analizzare le tendenze delle stagioni che verranno?

Si deve conoscere anzitutto il contesto sociale, poi si seguono le sfilate e i designer di moda attraverso le quattro capitali della moda, New York, Londra, Milano e Parigi, stando particolarmente attenti ai colori, alle sfumature e alle evoluzioni anno dopo anno. Si parte dunque dal colore, poi si passa ad osservare le mode di strada, ciò che accade tra i giovani, che sono coloro che apportano spunti inaspettati alle tendenze.

Bisogna stare sempre all’erta, poi con il passare degli anni si sviluppa un’ incredibile capacità di ricordare anche le informazioni più piccole, combinando assieme tutti quei dettagli che ci indicano le future tendenze.

Sono il fattore “x” non previsto che può “rivoluzionare” l’andamento di una tendenza. I requisiti per svolgere questo lavoro sono: una visione multidisciplinare e quindi una mente aperta; saper osservare, interpretare, comunicare, essere creativi e  avere una conoscenza approfondita del settore, acquisita giorno dopo giorno.

In più un’ampia cultura generale; un grande bagaglio storico della moda, per paragonare le nuove tendenze alle passate e capire da dove derivano; conoscenza dell’attualità attraverso cinema, musica, arte e architettura. Bisogna essere animati da una grande voglia di lavorare.

Una tendenza può durare un anno oppure tre, il tempo è determinato da ciò che “vuole” e quindi riesce a vendere il mercato. Ad esempio, la moda del “fluo”: è durata circa una stagione, mentre le “borchie” tengono ancora, fomentate dai giovani che ascoltano il rock. Tendenza che ha contagiato anche il segmento del “lusso”.

Le tendenze sono cicliche, si ripresentano e si ripetono nel tempo, con tematiche basate sulla naturalezza, il romanticismo, le ultime tecnologie, il  vintage, etc.

2. Consigli per chi intraprende questa strada?

Percorsi scolastici in ambito artistico, essere svegli, reattivi e curiosi, avere molti interessi che spazino dalla musica, al cinema, alla storia. Avere costanza: è un lavoro molto faticoso che porta ad essere sempre in viaggio fisicamente e con la mente (tramite internet).

3. Tu quanto lavori?

Io lavoro sempre, è un mondo con un ritmo frenetico. Finisce una fiera e ne inizia un’altra ed anche il mondo produttivo delle aziende è sempre più “veloce”. Molte non finiscono di presentare una “collezione” che pensano subito a quella dopo. 

4. Qual è la tua Storia?

Dopo aver avviato studi di ingegneria e architettura a Parigi, ho iniziato a studiare Moda. In seguito mi sono trasferita a Milano.

È in Italia che mi sono davvero innamorata della Moda, forse anche grazie all’ambiente e alle persone molto più amichevoli. Sono tornata in Spagna, ho provato a lavorare con mio padre, che era un noto imprenditore nel mondo dell’abbigliamento, sia nel suo paese che all’estero.

Dopo un mese di litigi ho abbandonato e ho cercato di dedicarmi al mondo della calzatura.

Ho iniziato a lavorare per il dipartimento tendenze del Governo di Maiorca, dove ho completato le mie conoscenze, anche grazie alle esigenti richieste delle aziende collaboratrici. Tramite il Governo ho realizzato il primo Trend Book della Spagna.

Ho continuato questo mestiere come libera professionista e sono diventata uno dei punti di riferimento a livello internazionale nell’ambito degli Shoes Trend Book. In questi ultimi anni, è diventato uno strumento chiave per le aziende del settore perché basato sull’innovazione e la reinterpretazione come strumento per anticipare il futuro.

Il mio T.Book si differenzia molto dagli altri, è molto più creativo e presenta più colori o meglio una ricerca raffinata sui colori e sui materiali per trasmettere al cliente il concept della tendenza.

Contiene le analisi e le previsioni per le prossime stagioni, molte immagini di ispirazione, illustrazioni, gamme e combinazioni di colori, textures, stampe e testi che evidenziano i punti chiave per una migliore comprensione della tendenza e una serie di specifiche dei diversi materiali e dettagli riguardanti la realizzazione del prodotto.

Tutti i disegni sono disponibili in formato vettoriale, l’ideale per favorire il processo produttivo e creativo in azienda.

Tutto ciò permette di sapere quali disegni, colori e tendenze saranno fondamentali, con circa due anni di anticipo.

5. Qualche consiglio per i futuri designer e ricercatori di tendenze?

Credo che uno degli aspetti più importanti sia la passione, perché questa è una professione in cui è necessario un lavoro di ricerca e analisi continua, che richiede una mente aperta, creativa e priva di ogni pregiudizio. E soprattutto: provare soddisfazione nell’anticipare il futuro!

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